CORIGLIANO CALABRO (CS) – Solidarietà e accoglienza sì, ma anche risposte chiare e concrete. È quello che chiede all’Amministarzione comunale il presidente della Caffè Aiello Corigliano,Gennaro Cilento, in merito alla gestione del palazzetto dello sport di contrada Brilìa che da settimane ospita gli immigrati recentemente giunti in città. Questa la dichiarazione del presidente:
«In qualità di Presidente della Corigliano Volley, nonchè di custodi del Palasport sito in contrada Brillia, che da qualche mese è stato scelto come sede per ospitare i minori non accompagnati giunti a Corigliano con gli ultimi sbarchi, mi corre l’obbligo, anzitutto, di rinnovare la solidarietà nei confronti delle persone in difficoltà che, affrontando viaggi ai limiti della sopportazione umana, cercano un futuro migliore nella nostra terra. Già in occasione del penultimo sbarco, infatti, ci siamo messi a disposizione in maniera totale donando ai piccoli profughi il nostro materiale sportivo, oltre che una serie di servizi che hanno reso il periodo di permanenza presso la struttura più confortevole. Abbiamo accolto in maniera totale le richieste pervenuteci dal Comune e, in collaborazione con le associazioni di volontariato che si sono prodigate per la causa, abbiamo affrontato insieme tutte le problematiche e le difficoltà di tipo organizzativo e logistico legate al post sbarco. Nello stesso tempo, devo sottolineare che la situazione di emergenza creatasi attraverso le molteplici attività legate all’accoglienza dei minori ha creato non poche difficoltà all’attività sportiva esercitata dalla nostra società, la quale ha dovuto interrompere bruscamente gli allenamenti degli oltre 150 iscritti del nostro settore giovanile; tale situazione, che ormai perdura da circa due mesi, non solo ha messo in difficoltà alcuni tra i nostri collaboratori che operano e lavorano esclusivamente nell’interesse dei piccoli atleti che frequentano i corsi di pallavolo, ma preoccupa, e non poco, anche la stessa compagine societaria che brancola nel buio e si trova in obiettiva difficoltà nel programmare il proprio prossimo futuro, stante la possibilità di vedere, eventualmente, interrompersi la propria attività agonistica e non anche in vista di successivi sbarchi. Peraltro, restiamo ancora in attesa di vederci formalmente attribuita la gestione del palasport, nonostante da oltre un anno sia stata fatta richiesta in tal senso presso il Comune di Corigliano; una definizione della questione renderebbe, peraltro, più semplice anche l’attività di aiuto concreto nelle situazioni di emergenza come quella che stiamo vivendo; la presenza di una cospicua quantità di materiale mobile di proprietà della società scrivente all’interno di una struttura che, per motivi noti o meno noti, non viene affidata a chi l’ha migliorata e tenuta in piedi per oltre un decennio, non coadiuva la gestione delle emergenze. Confidando, pertanto, in una maggiore sinergia con le istituzioni locali e nel buon senso del Sindaco e dell’Assessore al ramo, rinnoviamo la nostra massima disponibilità ma, nello stesso tempo, puntualizziamo che la gestione del Palasport debba essere, anche in considerazione delle problematiche sopra esposte, cristallizzata in maniera chiara e duratura, anche al fine di tutelare il nostro lavoro e la nostra attività presente e futura. Chiediamo, infine che, una volta completato il trasferimento presso altri luoghi dei minori oggi ospitati all’interno della struttura, si possa anche provvedere alle opportune verifiche delle condizioni igienico sanitarie del Palasport che, nel periodo di tempo intercorrente tra gli ultimi due sbarchi, sono state escluse dalle priorità amministrative».