ACRI (CS) – Due punti persi ma un’ottima prestazione. Dopo il match con la Cittanovese è grande il rammarico in casa Acri per una sfida sfuggita nonostante la buona prestazione, una sfida, inutile dirlo, condizionata anche da un terreno di gioco ai limite della praticabilità. Per molti infatti, allenatori e dirigenti compresi, non si doveva giocare, ma la prova del rimbalzo del pallone ha portato l’arbitro Monesi all’impopolare decisione.
Ieri, al termine dei 90′ di gioco, il primo a commentare la gara è stato il presidente dei rossoneri Angelo Ferraro: “L’Acri meritava di vincere, per una squadra tecnica come la nostra non era facile giocare su un campo del genere. Comunque nonostante le tre assenze importanti i nostri a fare la partita. Il risultato ci rammarica non poco perchè su un campo meno accidentato l’esito della partita sarebbe stato diverso, probabilmente a nostro favore.” Non rammarico ma delusione quella invece espressa verso la direzione di gara, specie verso i guardalinee: ” Terna arbitrare da bocciare, ma non tanto per l’arbitro che dal canto suo ha fatto quello che ha potuto, ma perchè i suoi collaboratori non lo hanno aiutato. Oggi la signora Greco di Rossano, come era successo a Roggiano, ci ha inspiegabilmente annullato un gol che l’arbitro aveva assegnato”. “La Cittanovese – continua il presidente sugli avversari – in mano a Ciccio Ferraro sta cercando di risalire la china.” Infine il presidente non si sottrae alle domande di rito sugli obiettivi: 2Per prima cosa cerchiamo di salvarci, poi tentiamo i playoff. In questo inizio anno abbiamo portato nelle nostre file 5 under, giovani di valore che hanno capacità e voglia di emergere. Non ci nascondiamo”.
Torna a parlare del campo pesante, partendo però dalla positiva prestazione dei suoi, il tecnico Mario Pascuzzo: “Il rendimento della squadra è stato altissimo, faccio i complimenti ai ragazzi per aver saputo interpretare la partita su un campo meno che ai limiti della praticabilità. A mio avviso non c’erano le condizioni per poter giocare. Il terreno ci ha però penalizzato fino a un certo punto perchè abbiamo preso tutte le palle aeree, vinto tutti i contrasti. Abbiamo fatto un ottimo primo tempo, pur andando subito in svantaggio sull’unico tiro in porta della Cittanovese. poi solo Acri, circa 15 corner, grande mole di gioco, un gol annullato, qualche rigore probabile.. ahinoi dobbiamo avere un rigore a favore dalla prima di andata. La fortuna non è proprio dalla nostra. I ragazzi oggi le hanno provate tutte”. Nonostante gli sforzi ai rossoneri è mancata però la rete del vantaggio. Hanno forse influite anche le pesanti assenze di Caputo, Viteritti e Sposato? “Chi ha giocato non ha fatto sentire le assenze, Nonostante la rosa importante degli avversari con giocatori di categoria superiore”. Dalle assenze importanti agli ultimi arrivati Puterio (oggi al debutto dal 1′) e Cerasi: “Mi sembrerebbe ingeneroso giudicarli su un terreno del genere. Il portiere è stato inoperoso ma incolpevole sul gol, Cerasi li davanti ha fatto sportellate”. Viteritti recuperabile per domenica? “Speriamo”.
Recuperabile o meno, val la pena ripetere, sulla scia di Pascuzzo e Ferraro appunto, che chi è sceso in campo per sostituire gli assenti si è dimostrato all’altezza. In questo inizio del 2016 l’Acri ha dato il benvenuto a 5 interessati under, tre dei quali sono stati presentati alla stampa ieri a margine della partita. Si tratta del difensore classe ’98 Camillo Montalto, cresciuto nella Beretti del Cosenza (“gioco prevalentemente centrale ma sono a disposizione del mister per il bene della squadra”), del centrocampista classe ’99 Gianmarco Giudice, ex Olympic Acri (“Qui spero di crescere insieme alla squadra”) e dell’attaccante abruzzese, classe ’97, Renato Cerasi. “Sono tre validi elementi di prospettiva – spiega il team manager Falco nel far gli onori di casa – e in linea con l’interesse societario di ringiovanire la rosa e far crescerei ragazzi. Acri dev’essere luogo di transito, non punto di arrivo” Per tutti e tre i tifosi, l’ambiente caldo, il gruppo unito sono stati gli stimoli più importanti per accettare la nuova sfida.
Andreina Morrone