Ricci e D’Ursi firmano l’1-1 tra Matera e Catanzaro

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MATERA – CATANZARO 1-1

MATERA: Farroni, Risaliti, Stendardo, Auriletto, Sepe, Triarico, Bangu (20′ st Grieco), Corso, Ricci (30′ st Garufi), Scaringella (20′ st Orlando), Corado. In panchina: Fortunato, Sgambati, Milizia, Lorefice, Hysaj, Galdean, El Hilali, Casiello, Dammaco, Dellino All.: Imbimbo

CATANZARO: Celiento, Figliomeni (35′ pt Signorini), Riggio, Statella. Iuliano (30′ st Giannone), Maita, Favalli, Kanoute (9′ st Fischnaller), Ciccone (30′ st Eklu), D’Ursi. In panchina: Elezaj, Mittica,, Lame, Nikoulopulos, Nicoletti, Infantino, Repossi All.: Auteri

ARBITRO: Paterna di Teramo

NOTE: AmmonitI: Figliomeni (C), Furlan (C), Corado (M). Recupero 1′ pt,  5′ st

MARCATORI: 17′ pt Ricci (M), 23′ pt D’Ursi (C)

 

 

MATERA – Finisce 1-1 il posticipo tra Matera e Catanzaro. Auteri non riesce a vincere contro la sua ex squadra e il Catanzaro non approfitta delle battute d’arresto di Catania e Juve Stabia.

Nonostante un campo ai limiti del praticabile, il primo tempo tra Matera e Catanzaro non lesina emozioni. La pioggia battente peggiora le condizioni del manto erboso, se così si può chiamare, eliminando difatti il gap tecnico tra le due squadre. Così i padroni di casa, complici il campo fangoso e l’atteggiamento a volte un po’ pigro del Catanzaro, iniziano meglio. I giallorossi faticano a costruire e il giro palla è troppo lento. Gli errori tecnici si sprecano e il Matera prova ad approfittarne in contropiede, soprattutto con Bangu. Proprio da un errore in prima costruzione delle aquile nasce il vantaggio dei lucani. Su una rimessa laterale da destra il Catanzaro è poco reattivo; Ricci è libero di ricevere e di convergere sul destro. Il suo tiro verso il primo palo fulmina Furlan. Al 21′ il Matera sfiora il raddoppio. Transizione difensiva gestita malissimo dal Catanzaro, con Maita che quasi si disinteressa all’azione. La palla arriva sul secondo palo, dove il tiro di Ricci viene respinto sul filo di lana in calcio d’angolo. Due minuti dopo il Catanzaro imbastisce la prima vera azione della sua partita. Una manovra quasi rugbistica, alla mano, da sinistra verso destra, che libera Statella per il cross. Sul secondo palo chiude l’esterno opposto, D’Ursi, che di testa segna il pareggio.

I giallorossi adesso sono in fiducia e attaccano con continuità, anche se non mancano i brividi, ancora per via dei problemi in transizione difensiva, col Triarico che spreca un clamoroso quattro contro uno. Il Catanzaro ovviamente è superiore e le sue qualità vengono fuori nell’ultimo quarto d’ora: prima con uno scorpione di Celiento, con l’incrocio che nega al difensore uno dei gol più spettacolari dell’anno, poi con un tiro alla Del Piero di D’Ursi che Farroni smanaccia in corner. Al 40′ poi, l’arbitro annulla per una spinta un gol a Riggio: un’azione simile a quella del pareggio, rifinita su un lato e conclusa su quello opposto. Si va a riposo in parità, col Catanzaro che sembra aver imboccato la strada giusta.

L’inizio è promettente, con Farroni che salva il tiro incrociato di D’Ursi lanciato a rete. Dopodiché però l’intensità di gioco si abbassa, le condizioni del terreno peggiorano e la partita diventa una guerriglia nel fango. L’arbitro peraltro non riesce a tenere in pugno la partita, più cattiva di minuto in minuto, con tanti falli a volte evitabili. Anche sugli episodi decisivi la prestazione del fischietto Paterna non è delle migliori: prima il Matera protesta per una trattenuta in area su Stendardo, poi il Catanzaro si lamenta per un fallo da rigore davvero evidente su Maita. Di calcio giocato ce n’é poco: da segnalare una respinta di piedi di Farroni su Fischnaller e una scivolata di Celiento che salva Furlan.

Finisce così una partita che difatti nel secondo tempo non è stata giocata. Al Catanzaro si può rimproverare poco. Bisognerebbe invece riflettere sullo stato della Serie C. Se il livello è così basso e le partite a volte sono poco attraenti è anche perché terreni di gioco come quello del “XXI Settembre” di Matera impediscono alle squadre più propositive di giocare palla a terra. Così vengono premiati i sistemi di gioco reattivi, facilitati a difendere data l’impossibilità di giocare a calcio. Non sono dettagli. E se si vuole far crescere il livello del campionato è impensabile accettare un manto erboso come quello di stasera.

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