COSENZA – «Se n’è andato il più Grande di tutti», comincia così il commosso ricordo del presidente regionale della Fib, Francesco D’Ambrosio, alla notizia della scomparsa di Franco “Ciccio” Caira.
Icona dello sport cosentino e calabrese, tanto da essere considerato il “Maradona delle bocce calabresi” e non solo, Caira è stato uno dei più forti giocatori nel panorama nazionale negli anni ’70-’80, anni in cui ha vinto circa 300 gare – difficile a quei tempi anche tenerne il conto -, più dei due terzi di quelle disputate. Ammirato da tutti soprattutto per questo record, formava con il suo compagno Orlando Mondera (che come lui può vantare una straordinaria media di partite vinte in base a quelle disputate) una coppia quasi impossibile da battere. «Il più grande colpitore di tutti i tempi», prosegue D’Ambrosio. «Chi ha avuto il privilegio di averti visto giocare, non potrà mai dimenticarti. E penso di non sbagliare quando dico che non temi confronti né con Campioni di ieri e nemmeno con quelli di oggi. La mia commozione è tanta, pari a quella di tutti coloro che amano le bocce. Lassù troverai tanti amici e il tuo compagno di sempre: Orlando Mondera. Insieme ricomporrete quella coppia che anche in Cielo sarà la più forte. Perdonami per questo ricordo troppo riduttivo per la tua grandezza, ma il vocabolario non contiene un aggettivo che ti possa qualificare degnamente. Ciao Ciccio e Grazie».
Ciccio Caira ha legato il suo nome soprattutto alla società Ariston di Cosenza. Per lui anche una breve parentesi alla Città di Cosenza, prima di chiudere la carriera alla Garofalo di Castroibero. Con le sue innumerevoli vittorie ha contribuito ad avvicinare tantissimi giovani allo sport delle bocce.