COSENZA – “Credevamo fosse uno scherzo. E invece è tutto tristemente vero. La Regione Calabria, con il bando “ad federationem” per la FIN che discrimina tutte le altre discipline sportive ha fatto, è il caso di dirlo, un enorme buco nell’acqua”. È quanto ha affermato nei giorni scorsi il presidente del CONI Calabria, Maurizio Condipodero. “Non possiamo non farci portavoce dell’intera comunità sportiva calabrese – ha aggiunto il n.1 dello sport calabrese – che è indignata per l’ennesimo provvedimento della giunta Spirlì che interviene sullo sport senza coinvolgere il nostro mondo, ma soprattutto assegnando ingenti risorse a una sola federazione”. Il presidente del Comitato olimpico regionale ha poi precisato: “Nulla contro la FIN, federazione prestigiosa a livello nazionale e regionale, che rappresenta una colonna del CONI calabrese e che continua a tenere alto il nome della nostra regione con campioni del calibro di Giovanni Tocci. I rapporti con la FIN calabrese sono non ottimi, ma eccellenti. Ma non possiamo accettare che le ASD affiliate a federazioni ed enti di promozione, ovvero una platea di migliaia di società, vengano escluse. È molto grave, inoltre, che un provvedimento di carattere generale come un avviso pubblico possa essere quasi ‘costruito su misura’, ledendo tutti i più basilari principi di imparzialità e correttezza della pubblica amministrazione. Mi auguro che dopo questo ennesimo, gravissimo errore la giunta Spirlì, che devo riconoscere essere lontanissima dalla capacità di ascolto dimostrata dai governi regionali di Oliverio e Santelli, agisca in autotutela, revocando l’avviso, per evitare di danneggiare il mondo dello sport ma soprattutto di compiere atti discutibili in termini di diritto”.
La replica di Alfredo Porcaro (Fin Calabria)
In risposta il presidente della FIN Calabria, Alfredo Porcaro, si è detto rammaricato per avere appreso dagli organi di stampa e dai social, le dichiarazioni del presidente del CONI Calabrese, Maurizio Condipodero. “Mi dispiace – sottolinea il massimo dirigente della FIN Calabrese – di non essere stato coinvolto preventivamente nonostante il sottoscritto faccia parte della Giunta Calabrese del CONI. Il Presidente Regionale del CONI e tutti i Presidenti che che hanno applaudito per le esternazioni, dimenticano che ad oggi in base ai DPCM Covid la Federazione Nuoto è l’unica ad avere le piscine chiuse che probabilmente riapriranno il primo Luglio e dimenticano che le società affiliate alla FIN dislocate sul territorio forniscono alla nazione una visibilità sportiva che poche altre riescono a dare. In ambito sportivo le piscine e le società che le frequentano sono state le più penalizzate dai provvedimenti di chiusura decisi dalle autorità per la lotta alla pandemia. Tutto lo sport è stato penalizzato e le attenzioni che il governo ha riservato all’intero comparto è stato del tutto insufficiente”. “Le piscine – prosegue Porcaro – per i costi di gestione e per il loro necessario mantenimento sono state massacrate dalla chiusura e dalla conseguente assenza di praticanti e fruitori. A questo disastro finanziario va aggiunto l’onere relativo all’attività di allenamento e partecipazione alle competizioni degli atleti che ugualmente le società hanno provveduto a sostenere. Tutte le discipline sportive praticate dalle società vanno sostenute, ma è indubbio che quelle acquatiche hanno sofferto maggiormente proprio per le peculiarità e gli oneri che le caratterizzano. Ora non si capiscono le esternazioni del Presidente del CONI regionale riguardo l’iniziativa della Regione Calabria di dare un sostegno alle società di nuoto e fra esse anche le paralimpiche che hanno attraversato e attraversano difficoltà enormi. Diverso invece sarebbe stato da parte del Presidente del CONI Regionale spingere in modo propositivo le autorità competenti, compresa la Regione Calabria, ad intervenire ulteriormente con contributi mirati a favore delle attività delle società sportive di altre discipline, stabilendo parametri idonei a fronteggiare la crisi e le diverse peculiarità. Ma aprire una polemica e mettere all’indice le società della Federazione Italiana Nuoto come fossero privilegiate mentre invece sono state le più penalizzate è cosa disdicevole e scorretta”. “Ritengo pertanto ingenerosa la polemica del Presidente del Coni Calabria. Nonostante questo resto fedele al mio ruolo di componente di giunta impegnandomi come ho sempre fatto a portare avanti tutte le istanze a favore dello sport calabrese”.