Un Cosenza inguardabile si avvicina alla Promozione

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Un Cosenza evidentemente appagato dalla situazione di classifica conferma di essere in un momento no e raccoglie l’ennesimo risultato così così dopo un’altra prestazione assolutamente negativa, nella quale si salva solo il quartetto di difesa più un mai domo Giordano. Per
 il resto, la squadra è notevolmente sulle gambe, fisicamente e mentalmente, e non produce che un solo tiro in porta, a fronte di un Messina molto più tonico che conferma il periodo di forma con il decimo punto in quattro partite.

Cappellacci cambia formazione, spedendo in panchina Bigoni, Asante e Mosciaro, e chiamando in causa Pepe, Criaco e Partipilo. Sempre 4 – 3 – 3, dunque, ma con il capitano in panchina e Calderini, infortunato, in tribuna. Il Messina risponde con la formazione tipo, mandando in panchina Giorgio Corona ed affidandosi a moltissimi under, con difesa a tre.

Neanche il tempo di iniziare ed isolani subito pericolosi: Costa Ferreira sgancia un bolide dai venticinque che Frattali devia con una parata plastica in angolo. Dopo altri dieci minuti in posizione sospetta lanciato De Vena, che prova a mettere in mezzo: Frattali reattivo blocca a terra. Il Messina è arrembante, e prova ancora con un tiro di Bernardo, contratto in angolo da Blondett. Il primo acuto del Cosenza è alla mezz’ora circa, con Giordano che tira debolmente sul palo di Lagomarsini il quale, forse per eccessiva inoperosità, rischia la papera, salvo poi recuperare. Il primo tempo si chiude sullo zero a zero, con più Messina che Cosenza. 

Non rientra in campo Criaco, che lascia il posto ad Asante, e poco dopo si rivede anche Mosciaro, che subentra a Partipilo. Il secondo tempo inizia con un copione diverso: anche il Messina sonnecchia, e la prima occasione arriva solo dopo un quarto d’ora, manco a dirlo, per i peloritani, con De Vita che, pericolosamente lasciato solo da un errato offside, spedisce incredibilmente a lato della porta difesa da Frattali. Ma ci vorrebbe un caffè, perché la seconda occasione, sempre per gli ospiti, arriva addirittura verso il quarantesimo della ripresa, con Costa Ferreira che manda a lato dopo un’incursione di Caturano. La partita “Lentamente muore”, per dirla alla Pablo Neruda, e l’ultimo sussulto è un’incursione di Silvestri con tiro, deviato, che si spegne di una ventina di centimetri alto sulla traversa.

Il triplice fischio finale sancisce il termine di un’agonia lunga 90 minuti più intervallo e recupero. Il pubblico si divide tra fischi e cori che sostengono gli uomini del Capp: il malumore è diffuso, ma dopo un girone d’andata inaspettatamente importante ed esaltante un calo risulta fisiologico e normalissimo. Mancano solo tre punti alla quasi matematica C Unica, e allora a cosa serve contestare? Un punto, questo, che fa poco morale, ma tanta, tanta, tanta classifica. E così, un’altra bella fetta di promozione è tagliata: che tocchi al Poggibonsi fare da modella per la passerella finale?

Francesco La Luna

Ph: Gaspare Guzzo

 

COSENZA – MESSINA 0 – 0

COSENZA: Frattali; Blondett, Guidi, Pepe, Mannini; Corsi, Criaco (‘1 st Asante), Giordano; Partipilo (‘7 st Mosciaro), Alessandro, De Angelis.

MESSINA: Lagomarsini; Guerriera (’47 st Cucinotta), Bucolo, Pepe; Silvestri, Ignoffo, Maiorano, Bernardo; Costa Ferreira, Squillace, De Vena (’22 st Caturano).

AMMONITI: Blondett, Corsi, Giordano (C); Costa Ferreira, Guerriera, Squillace (M)

 

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