Autore di una sorprendente prestazione in Coppa Italia contro la Reggina, più compassato nell’ultima sfida al Via del Mare, Matteo Zanini si appresta ad essere una delle sorprese di questo nuovo Cosenza targato Roselli. Lo abbiamo incontrato oggi in conferenza, queste le sue dichiarazioni:
“Il debutto in campionato con la Juve Stabia è stato amaro, è arrivata l’ennesima sconfitta in casa. Speriamo già da sabato di invertire questa tendenza e prendere i primi tre punti, soprattutto per i tifosi. Roselli lo conoscevo già perché mi ha buttato dentro due anni fa, ed ho ricambiato la sua fiducia giocando parecchie partite in C1 pur avendo 17 – 18 anni. L’esonero di Cappellacci? Dentro di sé ogni calciatore sente di aver fallito,
come uomo ero molto affezionato a Mister Cappellacci, mi aiutato spesso anche perché era la mia prima esperienza al Sud, lontano tanti chilometri da casa, certo avrei voluto giocare un po’ di più: a questo punto siamo in debito sia con noi stessi che con Cappellacci, con Roselli tramite aiuti tecnici ne verremo fuori. Non ha funzionato l’approccio alle partite, eravamo poco decisi, non ci mettevamo impegno, ma fisicamente stavamo bene: la questione era soprattutto mentale, perché la città era calda dopo le sconfitte, non riuscivamo a reagire ed entravamo in campo demoralizzati e molli. Tra 3 – 5 – 2 e 3 – 4 – 3 preferisco il 3 – 4 – 3 perché abbiamo tanti elementi positivi in rosa per quanto riguarda il reparto offensivo che possono fare bene e non avrei problemi a fare il quarto a centrocampo, a Lecce il Mister mi ha chiesto di star basso ed occuparmi del mio uomo, ma mi conosce e se me lo chiedesse potrei fare anche l’ala, anche se ovviamente la priorità andrà ai vari Tortolano e Calderini. L’obiettivo delle prossime partite sarà ovviamente vincere, fare sei punti in casa sarebbe bellissimo, ma anche una vittoria ed un pareggio: collezionare quattro punti vorrebbe dire cambiare il campionato perché la classifica è cortissima. Gli episodi arbitrali a Lecce sono stati strani, l’arbitro evidentemente preso anche dall’avere alle spalle il tifo di casa non se l’è sentita, anche se il secondo rigore era solare.”
Francesco La Luna